Martedì ho dato un intervista al TG2 sullo “status quo “del Parco Nazionale del Vesuvio

Purtroppo molto critica sopratutto su 2 punti ( ma la parte sulla riforestazione mi e’ stata “ tagliata” dal tg 😒 Per cui non e’ ascoltabile)

 

In generale riguarda l’inerzia dell’ente parco nel recupero della biodiversità .

 

La prima critica e’ sulla riforestazione del complesso Monte Somma/Vesuvio .

 

Di fatto, a fronte di 8200 ettari circa colpiti dal grande incendio del Luglio 2017( il 30% in maniera distruttiva), ad oggi l’intervento di “rinaturalizzazione”del grande progetto Vesuvio, abbia interessato pochissimi ettari( uno o due mi dicono ..) e neanche nella riserva INTEGRALE del Tirone ( una delle più colpite dall’incendio) Pochino direi in 5 anni 😅

Al tempo del Global Warming non credo possiamo permetterci che la natura ricrei un bosco da sola ( ci vorrebbero circa 100 anni almeno ..)

Mentre sappiamo che dovremmo piantare circa 3 miliardi di alberi secondo il Green New Deal europeo ENTRO il 2030🌲 :

E dove, se non sul povero Vesuvio circondato da 13 comuni- e quasi un milione di abitanti- che vivono in posti antropizzati e con pochissimo verde pubblico x abitante ?

 

2 criticità :

 

la mobilità nel parco.

 

La polemica di qualche giorno fa, sul “ bagarino “ che vendeva biglietti a costo maggiorato ai poveri turisti, di fatto e’ solo una conseguenza di “una follia” in termini di gestione della mobilità nel parco e della gestione della biglietteria

Che e’ SOLO ON LINE😳 :

 

per cui se arriva un turista lassù, non può acquistare un biglietto in loco perché NON c’è biglietteria ( e sul Vesuvio non c’è “ campo” per cui comprarlo on Line e’ assolutamente IMPOSSIBILE 😂 se non si e’ provveduto precedentemente……. )

 

Ma il peggio e’ un parcheggio organizzato di fatto sotto al cono , dove si accede con l’unica stradina di montagna strettissima .

 

Sulla quale, dai comuni a valle, si arrampicano pullman, bus, auto private, pulmini di alberghi e di agenzie private in un caos e un intasamento che provoca un ovvio enorme inquinamento acustico e sopratutto da gas di scarico.

Assolutamente INCOMPATIBILE con un area ad alta protezione come un parco nazionale !

 

Ma come e’ possibile che a nessuno sia venuto in mente che si DOVEVA trovare una soluzione più sostenibile ?

 

Magari con un parcheggio a valle e un servizio di navette , possibilmente elettriche ?!

 

 

Non mi soffermo neanche sulla sporcizia diffusa e le più di 100 discariche abusive disperse sul territorio del parco, oltre a quelle regolari ( attuate prima che il parco fosse costituito, ma una volta chiuse mai bonificate )

 

Ne sul rischio incombente di nuovi incendi , sempre in agguato ad ogni estate, con un clima sempre più secco e caldo, controlli scarsi, prevenzione quasi assente e i piromani che non mancano mai…

 

Insomma trovo che il Parco nazionale del Vesuvio abbia una gestione davvero molto carente dal punto di vista naturalistico e di conservazione di un patrimonio mondiale di biodiversità che malgrado noi Sapiens custodisce Oltre al suo valore storico immenso.

 

E sia solo concentrata sul turismo del cono :

 

che sicuramente e’ importante, ma se il Parco e’ quello che vi ho descritto , rischia solo di amplificare in immagine di degrado e abbandono, che umilia il Nostro Gigante

 

E umilia anche tutti noi cittadini, che lo amiamo con quel misto di rispetto, timore e legame forte, che accomuna chi vive in simbiosi da sempre, con una delle potenze della natura .

 

Roberto Braibanti


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