Vincono le api.

Perde Giorgia Meloni, Salvini, Orbán.

 

Il tentativo dei destre europee di cooptare il PPE in  una crociata contro l’ambiente e’ naufragato ieri nel parlamento europeo con un voto ristretta misura.

L’Europa ha mandato un messaggio chiaro dicendo che si schiera dal lato  giusto della lotta alla crisi climatica

Il giorno in cui il pianeta Terra registra le più alte temperature da quando si è iniziato a misurarle circa 200 anni fa, la UE ha mandato un messaggio chiaro che ci schiera dal lato giusto della lotta alla crisi climatici ambientale, cioè  quello del pianeta.

La legge che ricade sotto il cappello da strategia sulla biodiversità al 2030, nell’ambito del green deal europeo, è lo strumento formale che consentirà  di lavorare per mettere in sicurezza gli ecosistemi, creando i presupposti per un futuro più roseo per noi e per le generazioni che verranno.

Giusto citare che tutti gli eurodeputati italiani di destra e della maggioranza di governo( da Forza Italia alla Lega e  Fratelli d’Italia )hanno votato contro, ma non è bastato:

perché 21 parlamentari del PPE  e perfino cinque dei conservatori del E.C.R.( di cui la Meloni e’  presidente….) si sono schierati a favore del provvedimento.

Questo prevede, tra l’altro, la bonifica ambientale del 20% del territorio europeo entro il 2030 e l’obbligo giuridico di incrementare la protezione  degli insetti impollinatori, che vengono sterminati oggi con i pesticidi:

una strage evidentemente molto gradita alla nostra destra ”patriottica”.

Chi si oppone sostiene che la legge non può essere applicata nel concreto, che andrà a ledere i diritti delle categorie interessate di agricoltura / pesca o peggio ancora, che il provvedimento mini  la sicurezza e la sovranità alimentare dell’Unione Europea.

Questa visione trascura il fatto che senza un ambiente sano e biodiverso i raccolti saranno sempre più vulnerabili alle malattie e agli effetti del cambiamento climatico.
Come gia’ sta succedendo.

Così come ignora che, per tutelare la sicurezza e la sovranità alimentare, non serve aumentare la produzione, ma bisogna agire sull’accessibilità del cibo, sulla riduzione dello spreco e sull’adozione di abitudini alimentari più sostenibili:

quale mangiare locale e stagionale o scegliere  di mangiare proteine animali di qualità  e minor quantità

. La natura non è senz’altro funzionale all’agricoltura convenzionale che gestisce la terra come un mero input di un processo di produzione e che è tanto più efficiente quanto più si utilizzano importanti pesticidi e fertilizzanti.

Ma d’altronde quell’agricoltura,  che ora e’ uno dei settori più clima alteranti,  non è più compatibile con la qualità.

C’è bisogno di spazio di due di fare ricerca, di accompagnare gli agricoltori  verso la transizione,  verso pratiche agricole rigenerative(come agroecologia) dove la  natura è il primo alleato e  non il primo nemico.

A chi pensa, come gli attuali rappresentanti della  maggioranza di governo italiano ,che si sono posti all’unanimità  contro la  legge, che questi ragionamenti sono quelli che fermerebbero il Paese e la crescita del Pil, diciamo chiaro che si sbagliano.( e che dovrebbero informarsi di più)

Stando ai dati forniti dalla commissione europea, sanare gli habitat comunitari  dovrebbe costare a livello europeo circa 154 miliardi di euro.

Mentre i benefici che deriverebbero in tali servizi ecosistemici (salute, regolazione del clima, depurazione dell’acqua, produzione di cibo) si aggirerebbero  intorno al 1800 miliardi di euro:

insomma un investimento nazionalmente MOLTO Efficiente

Quindi l’approvazione la legge dubbi -che da sola di certo non basta- ma segna un legittimo percorso di vera transizione ecologica, che rallenta un po’ lo slancio delle destre  negazioniste e anti Europa.

Quindi il tempo di trastulli- che vedono nella preoccupazione ambientale un vezzo- ormai  si è protratto fin troppo a lungo;

ora dobbiamo passare all’azione.

Le esigenze del pianeta devono essere trattate come prerogative inderogabili che si collocano sul piano alto, è più alto sopratutto  dalle posizioni pericolose delle alleanze dei partiti.

E su questo probabilmente si giocherà molta della campagna elettorale Europea per il prossimo anno.

Quindi è bene che cittadini siano coscienti di questo, di cosa e’ in gioco,  perché poi la scelta sarà loro e quindi anche il futuro del pianeta, almeno per come lo conosciamo da 200.000 anni


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