NelLa High-Level Pledging Conference of the Green Climate Fund, Oxfam ha pubblicato il nuovo rapporto “Green Climate Fund Pledging Conference What is the Green Climate Fund?” nel quale denuncia l’ipocrisia climatica dei governi e dell’industria:

«Lo scorso anno l’investimento globale in fonti non rinnovabili è stato 100 volte quello che le economie più avanzate dovrebbero destinare ai paesi più fragili per contrastare gli impatti devastanti del cambiamento del clima».

Secondo l’International energy agency, nel 2018 gli investimenti realizzati nelle industrie fossili di petrolio, gas e carbone hanno raggiunto i 795 miliardi di dollari.

Il Green Climate Fund dovrebbe diventare il principale canale di finanziamento
multilaterale per aiutare i Paesi Poveri ad affrontare l’emergenza climatica.
Togliere soldi a loro, significa rallentare la lotta al Global Warming.

Grazie al suo sostegno finanziario, negli ultimi 4 anni più di 110 progetti sono stati attuati nei Paesi in via di sviluppo .

Oxfam fa l’esempio delle iniziative per sviluppare l’energia solare in Nigeria o in Mali, per il ripristino delle foreste in Honduras o per realizzare sistemi agricoli più resilienti in Bhutan e in Belize.

Quella scattata dall’ONG internazionale è un’impietosa fotografia degli impegni insufficienti e delle promesse non mantenute dai Paesi più ricchi per sostenere l’adattamento climatico nei Paesi in via di sviluppo.

«Un impegno di stanziamento – rivela l’ONG – che al momento è fermo a 7,5 miliardi di euro di finanziamenti nei prossimi quattro anni, ossia a poco più della metà di quanto Oxfam stima necessario a sostenere le oltre 300 azioni e progetti, già in cantiere, che potrebbero essere messe in campo nei Paesi più poveri, per mitigare la crisi climatica al fianco delle comunità più vulnerabili».

Secondo quanto emerge dal rapporto Canada, Austria e Paesi Bassi hanno contribuito per un terzo di quello che potrebbero;
l’Australia ha dichiarato che si unirà agli Stati Uniti e si rifiuterà di fornire nuovi fondi in occasione del summit di Parigi;

Giappone, Italia, Svizzera, Belgio, Finlandia, Portogallo e Nuova Zelanda devono ancora annunciare il loro contributo.

Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia, conclude.

«Siamo di fronte ad una sempre più evidente “ingiustizia climatica”:

decine di milioni di persone nei paesi più poveri del pianeta non hanno nessuna responsabilità sull’accelerazione data all’impatto del cambiamento climatico, eppure ne subiscono le conseguenze più devastanti’’

Fonti:
Greenreport ottobre 2019.

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